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Riabilitazione Neurologica

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Riabilitazione Neurologica

L’ictus cerebrale costituisce la seconda causa di morte e la terza causa di disabilità a livello mondiale, e la prima causa di disabilità negli anziani. Nel 35% dei pazienti colpiti da ictus, globalmente considerati, residua una disabilità grave.

L’ictus cerebrale si colloca tra le prime tre cause di morte nei paesi industrializzati e costituisce la principale causa di morte cardiovascolare in quasi tutti i paesi, compresa l’Italia. La mortalità risultapiù alta per le emorragie subaracnoidee ed intraparenchimali rispetto agli ictus ischemici. La mortalità acuta nell’ictus lacunare è bassa.

Il Progetto Riabilitativo Individuale che occorre definire dopo un ictus richiede il contributo di operatori diversi, in base agli obiettivi consentiti dalle condizioni cliniche, ambientali e delle risorse assistenziali disponibili. In fase precoce l’intervento riabilitativo ha contenuti principalmente assistenziali per lasciar poi campo all’esercizio terapeutico.

Nella pianificazione degli interventi riabilitativi è raccomandato definire obiettivi riabilitativi a lungo, medio, breve termine con un approccio centrato sul paziente che coinvolgano sia funzioni di tipo motorio che cognitivo-linguistiche, tenendo conto delle esigenze a lungo termine del soggetto colpito dall’evento cerebrovascolare.

In generale gli obiettivi sono rivolti al raggiungimento della massima autonomia possibile nelle attività principali della vita quotidiana e, ove possibile, al recupero di abilità che permettano di contenere e/o superare lo svantaggio sociale. Nei casi più severi, gli obiettivi del trattamento sono rappresentati dal contenimento della richiesta di assistenza per le attività della vita quotidiana.

È indicato, un triage del percorso riabilitativo, che permetta l’identificazione precoce dei fattori prognostici funzionali per pianificare adeguatamente il percorso riabilitativo in accordo al progetto riabilitativo per ottimizzare le risorse e garantire l’appropriatezza. Nei soggetti con ictus e lieve disabilità residua, è indicato pianificare l’attività di riabilitazione nelle strutture territoriali.

È indicata la riabilitazione domiciliare quando si rende necessaria un’attività di addestramento rivolta al paziente ed al caregiver per esercizi e mobilizzazioni autogestiti, per l’educazione all’utilizzo di ausili e protesi o per forme di terapia occupazionale raccomandatala riabilitazione estensiva nei pazienti con disabilità residua e severa comorbidità che non possono sostenere un trattamento di tipo intensivo.

TRATTAMENTO RIABILITATIVO

Entro le prime 48 ore dal ricovero è raccomandato attivare il team a cui compete la presa in carico riabilitativa del paziente che ha subito un ictus. Nella elaborazione del progetto riabilitativo e indicato effettuare un bilancio funzionale, utilizzando scale di valutazione diffuse e validate che considerino elementi specifici (es. controllo del tronco), anche come indicatori di prognosi funzionale.

Lo schema concettuale di riferimento dovrebbe essere quello dell’International Classification of Functioning and Disability (ICF). La dimostrazione del razionale di efficacia di nuovi approcci riabilitativi sviluppati alla luce delle attuali conoscenze sui meccanismi di neuroplasticità è uno dei principali argomenti su cui si sta concentrando la ricerca relativa alla riabilitazione dell’ictus.

Sulla scorta delle ampliate conoscenze dei meccanismi neurobiologici della plasticità cerebrale vengono attualmente privilegiati approcci che avvalorano l’intensità, la ripetitività, la significatività di un esercizio e la stimolazione multisensoriale. La realizzazione di questi presupposti avviene:

  • mediante esecuzione reiterata, supportata da strumenti robotici;
  • mediante un’esaltazione dell’informazione sensoriale di ritorno, prodotta da sistemi in realtà virtuale;
  • mediante la realizzazione di un Ambiente Arricchito (FONTE SPREAD)

Dal blog:

  • Per discopatia si intende una patologia a carico del disco intervertebrale. La capsula fibrosa del disco, per degenerazione, riduce la sua elasticità e può presentare soluzioni di continuità che a volte lasciano fuoriuscire parte del nucleo polposo. In quest'ultimo caso si parla di ernia discale o protrusione, che possono provocare radicolopatia. Dal punto di vista clinico, nella maggioranza dei casi, una discopatia decorre in modo asintomatico. Talvolta il nucleo polposo erniato può andare a comprimere le radici nervose che decorrono in prossimità, generando una sintomatologia dolorosa. Ciò avviene più frequentemente a

  • La spina calcaneare è uno sperone osseo anomalo (osteofita), simile a una spina di rosa o a un artiglio, che si sviluppa nella parte posteriore o inferiore del calcagno. Il calcagno è una delle 7 ossa del tarso; il tarso è uno dei tre gruppi ossei costituenti lo scheletro del piede. Spesso associata a fascite plantare o a problematiche al tendine d'Achille, la spina calcaneare è la possibile conseguenza di: lesioni a carico di un tendine o un muscolo del piede, stiramenti eccessivi della fascia plantare oppure strappi ripetuti del periostio del

  • La cefalea tensiva è la forma di mal di testa più diffusa al mondo, interessando oltre il 40% della popolazione mondiale. Si tratta di una condizione neurologica primaria, dato che non si conoscono agenti specifici che facciano sviluppare il disturbo. E’ anche multifattoriale, perché diversi fattori possono avere un’azione stressante e provocativa sul sistema nervoso, favorendo la precipitazione degli attacchi. Patologia femminile sottovalutata Questo tipo di cefalea colpisce soprattutto le donne e le persone in giovane età. È molto sottovalutata o scarsamente considerata dai professionisti del settore. Inoltre, le persone affette tendono a fare troppo da sé con i farmaci, complicando e talvolta peggiorando la situazione. Come interpretare le

Professionista serio e attento. Sempre puntuale. Non jo mai atteso.La terapia ha dato buoni risultati.

Eliana
Paziente verificato

La. Visita è stata molto accurata e mi è stato spiegato dettagliatamente l’esito dell’esame posturale illustrandomi Come potere intervenire per correggere le problematiche riscontrate

F.S.
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Professionalità e disponibilità sono le caratteristiche più evidenti del rapporto con i pazienti. Rapida individuazione del problema e dei rimedi più idonei.

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R.S.
Paziente verificato